18 ottobre 2010

Il Ghigno Nascosto

1.


Quando mi accorsi che l’autunno giaceva accanto a me, tutto cominciò.
Avevo immaginato più volte come potesse essere, sapevo che sarebbe accaduto, ma non avevo la più pallida idea di quando e dove.
Ma soprattutto, era devastante.
La notte precedente avevo avuto i miei soliti incubi parlanti a farmi compagnia fino all’alba, il risveglio devastante come al solito generò idee confuse e urlanti che da subito avrei dovuto organizzare e tenere a bada.
Dovevo rovinare le loro vite e questo avrebbe rovinato la mia, un dettaglio questo il quale per adesso avrei trascurato, non mi importava quanto tempo ci avrei messo, i sacrifici che avrei dovuto abbracciare mio malgrado, la mia mente adesso era lì a guardare la fine e incosciente del percorso mi ordinò il da farsi.
Sono qui adesso, appena sceso dall’auto con le luci ancora accese e “Atrocities” che ancora suona dentro e che si mescola con la nebbia, con il freddo pungente di questa nuova giornata fatta di nuvole nere gravide di pioggia, foglie morte e cattivi propositi. Ho indossato quanto di più comodo e pesante avessi a disposizione adatto alla stagione e prima che arrivi natale ogni cosa sarà fatta. O distrutta.
Do un’occhiata in giro, scruto tra le tende dietro tapparelle ancora chiuse, luci di alberi di natale dimenticate accese o lasciate apposta per perpetuare lo spirito natalizio anche di notte e appena svegli ricordarci che nulla ci potrà accadere sotto le festività.
Siamo tutti più buoni in questo periodo, animiamo le nostre giornate gongolandoci nelle zuccherine espressioni che cerchiamo nei volti delle persone care o di semplici sconosciuti che incrociamo per strada con un solo pensiero in testa: che il natale è bello, e perché debba durare solo poche settimane, perché non riusciamo a vivere sempre con Babbo Natale che a nostra insaputa sta lavorando alla nostra felicità?
Bé questa risposta è sconosciuta perfino a me, ma se solo le persone scorgessero, dietro a quei visi sorridenti dei corpi erranti che ci intralciano la strada ogni giorno, i loro ghigni camuffati da beatitudine, forse cercherebbero altre risposte o se ne darebbero subito una concreta portandoli da subito a stare più attenti. Io farò una fatica boia a nascondere il mio, ma mi alleno ormai da tanto tempo e non posso sbagliare.
Dimenticavo una cosa. Oggi è venerdì 21 dicembre. Ho solo tre giorni per raggiungere il mio scopo. Sarò diretto. Spietato. Insensibile. Sorridente e definitivo.
Non era la prima volta che mi trovavo lì, parcheggiavo l’auto sempre in posti diversi ed ad almeno un chilometro dalla villetta, e spesso mi trovavo sotto violenti acquazzoni pomeridiani in compagnia del mio ombrello e delle mie Lucky Strike.
La via che costeggiava la casa era sempre deserta e io venivo solo in orari in cui nessuno degli abitanti era presente.
Mai a quell’ora però. La sensazione di freddo e umidità mi era familiare, così come lo era quell’esaltazione di profumi che sentivo. Mi ero aspettato di provare paura, come immaginavo che avessero paura le persone in situazioni come queste (chissà perché però riuscivo a pensare solo a personaggi visti nei film), ciò che non mi ero aspettato era la bellezza.
Dalla montagna era arrivava la nebbia. Le chiazze d’acqua formatesi sull’asfalto pietroso sotto il leggero chiarore della luna che con difficoltà era visibile, assumevano un aspetto inquietante come di opachi fantasmi che stavano risalendo dalle viscere della terra.
Momenti di rara bellezza.


2.


Brunella apre gli occhi come se avesse ricevuto uno strattone da qualcuno, non si abitua chiaramente subito all’oscurità, ma capisce che le prime luci dell’alba stavano avendo la meglio sulla notte anche se nessun sole li avrebbe aiutati. Guarda l’orologio e legge le 06:54, se non ci fosse stata l’ora legale sarebbe ancora stato buio pesto, si sentiva stanca e immediatamente di cattivo umore e nel momento in cui si gira verso destra, accendendo la sua abatjour, guarda suo marito dormire con la faccia tumefatta dal sonno dandogli un’espressione più deficiente del solito, quasi un ebete che per qualche strano motivo si era guadagnato un posto vicino a lei in un letto per di più matrimoniale. Non poteva immaginare di alzarsi e cominciare una nuova giornata. Lo odiava. Ma questo lui non solo non lo sapeva, lui non era in grado neanche di capirlo.
Brunella si alza prende la sua vestaglia felpata e senza fare nessuno sforzo per non far rumore, si avvicina alla finestra, scosta la tenda e valuta quanto sarà nera quella giornata e credendo forse di essere riuscita a farsi un’idea è assolutamente ignara che sta inconsciamente minimizzando la profondità di quel nero.
Indossa la vestaglia e pregusta con il pensiero un caffè nero e amaro come piace a lei, ha i calzettoni pesanti e non le va di mettersi le pantofole, da un’ultima occhiata a suo marito e si dirige in cucina.
La casa è avvolta nel buio e nel silenzio, nella stanza dei ragazzi non si sentono rumori e arrivata quasi a metà scale il senso di pesantezza comincia ad abbandonarla piacevolmente mentre dei brividi di freddo la percuotono come un tamburo. Accende la luce della cappa, il fuoco alla caffettiera che la sera prima aveva preparato e con la coda dell’occhio scorge qualcosa fuori nel giardino.
Si blocca e il respiro le si ferma in gola, il piezoelettrico continua a ticchettare, ma lei non lo ascolta, i suoi pensieri vanno veloci, pensa al cane e al fatto che se fuori ci fosse qualcuno abbaierebbe come un dannato, la radio sveglia dalla stanza da letto scatta su radio2 e una musica decisamente inadatta irrompe in tutta la casa con molto più veemenza di quello che dovrebbe, Brunella sussulta.
Sono le 07:00.


3.


Non avevo calcolato la quasi totale assenza di luce in quel tratto di strada anche perché non ero mai stato lì di notte, avevo tralasciato una cosa importante, ma adesso era troppo tardi per i rimproveri, in qualche maniera avrei fatto e dovevo inventarmi qualcosa in fretta per vedere per lo meno le tacche del bicchierino da sciroppo dove avrei messo 20 gocce di fiori di bach e circa 20 ml di cognac. Mancavano circa quindici minuti alle sette e io sapevo che a quell’ora sarebbe suonata la sveglia del porco. Porco del quale non avrei buttato nulla.
Appena acceso il flash del cellulare incominciai a pensare quale fosse la posizione giusta e dove metterlo affinché mi arrivasse la giusta luce, ma dopo pochi tentativi decisi di metterlo in bocca chiudendolo tra i denti rivestiti dalle labbra e sperando che la salivazione non risultasse eccessiva e in pochi secondi dover desistere da quell’idea. C’era tanto silenzio attorno a me, troppo buio e troppo disagio che via via stavo elaborando.
"Resisti ancora un po’" dissi in maniera poco chiara riferendomi alla mia presa sul cellulare, ma non fu tanto la saliva a farmelo togliere immediatamente dalla bocca, quanto il freddo che si era insinuato dentro e tra i denti, che mi strappò una smorfia di dolore seguito da brividi che partendo dalla nuca raggiunsero ogni dove.
I fiori di Bach erano stati versati nel bicchierino in maniera corretta, credevo invece di aver abbondato con il cognac, ma non avevo tempo per fare altre prove, il cellulare nel frattempo mi era caduto a terra e avendo perso il tappo del fiaschetto di cognac versai il resto a terra e conservato il contenitore nel giubbotto, guardai l’orologio nervosamente e appena alzai gli occhi vidi già Leo che si avvicinava scodinzolando, ma senza abbaiare. Leo non stava abbaiando. Mesi e mesi di prove e carezze saltando al di là del cancello, ma nonostante tutto poteva, data l’ora insolita, non capire chi fossi e abbaiare come sapeva fare lui (viaggi a vuoto scappando come un ladro, una marea), ma questo non successe.
"Piano Leo, non fare rumore, bravo cagnolone, adesso però guarda qua…"


4.



Due cose avevo imparato sui cani. All’inizio sembrano essere in totale simbiosi con i loro padroni. Questa condizione col tempo può migliorare, nettamente.
Conoscevo a memoria ormai li spostamenti della famiglia, sempre uguali a cadenza regolare e l’ostacolo principale da subito fu Leo un cane di cui ancora oggi non conosco la razza.
Ho sempre avuto un timore celato dei cani e Leo non era proprio piccolo come stazza, diciamo pure che era quanto di più vicino ad un pony con un muso da cane.
Cosa si può fare con un po’ di carne tritata e ben condita e qualche carezza (le prime volte la diffidenza lo portò anche ad azzannarmi la mano per fortuna con scarsi risultati), risultò veramente sorprendente, come sorprendente fu scoprire che Leo andava matto per il chinotto. Penso fu la cosa che consacrò la nostra amicizia, da lì passai poi a saltare al di là del cancello (inizialmente distraendolo con una polpettina succulenta tirata un po’ più la), passando anche un paio d’ore a giocare scalciando la sua palla (lui la rincorreva, la addentava, la strapazzava un po’, me la rendeva) e a volte testando i fiori di bach su di lui. Risultati che ottenni solo dopo un po’ di tempo. Leo con venti gocce e un dito di cognac stramazzava a terra in un sonno profondo in soli tre minuti. Perfetto.
...continua...

29 dicembre 2006

BUON 2007 dai THC

In questo 2007 ricordatevi di leggere qualche buon libro, di ascoltare qualche bel disco, di giocare con i vostri figli ma soprattutto di godervi ogni secondo della vostra vita!

03 novembre 2006

THC on MYSPACE


10...9...8...7....6...5...4...3...2...1...ONMYSPACE!!!
Il re delle maree viene da lontano. Nessuno sa se da altre galassie, dal nucleo della Terra, da dentro di noi.Lui c'è: una traccia incisa su un cd che continua a suonare, uno spazio su internet, un messaggio mandato via cellulare, una musica diffusa da uno stereo.Porta qualcosa a sei anime che stanno cercando di RACCORDARSI, sviati da preoccupazioni quotidiane. Sviati dalla lotta per la sopravvivenza.Il re delle maree porta scarpe di stelle e ha un mantello blu.Ogni tanto si ferma sotto un albero enorme e osserva la prossima città, chiedendosi se è quella giusta.Bishop[Fabio]

28 ottobre 2006

Nuova Speranza per il RE !




Una nuova speranza si fa largo tra un infinità di ombre oscure che soffocano il libero respiro, una speranza che tiene in vita con pochissimi processi vitali un delicato meccanismo dove tre strani ingranaggi cercano con la loro magica sinergia di non arrestare quella strana macchina che fin dall’inizio dei tempi hanno sognato di essere.Il tutto sembra proprio una vecchia fiaba raccontata da un grande saggio !!!

27 ottobre 2006

WE ARRIVED!


I TIME HAVEN CLUB STANNO PER RIMETTERSI IN MOTO…E COME AL SOLITO TUTTO IL RESTO SARA’ ANNIENTATO!
UN GRAZIE VA A CHI LO HA VOLUTO, A CHI LO HA VOLUTO DA SEMPRE E UN “CORAGGIO” VA A CHI HA QUALCHE TITUBANZA…NOI SIAMO QUI!
QUINDI TOGLIAMO I MARSHALL DALLO STAND BY, COLLEGHIAMO I CAVETTI, SETTIAMO UNA BUONA DISTORSIONE E CON LA DETERMINAZIONE DI SEMPRE SPAKKIAMO I CULI AI PASSERI!

05 settembre 2006

Waiting Marcello's Daughter

Nuovo DNA fresco e ricco di giornata sta per aggiungersi a questo già affollato mondo. Ma trattandosi di una creatura generata dal nostro bassista, non possiamo che sperare bene ed essere contenti. Tra qualche giorno una nuova femminuccia di cui il nome vi svelerà il suo papà appena sarà il giorno, invaderà quindi il mondo dei maschietti! TREMATE! (o TREMIAMO?)
Ti aspettiamo per darti la Benvenuta!
I THC ovviamente allungano le ferie estive per questo lieto evento e...al prossimo post!
P.S. Marcello fai riserva di sonno finchè puoi che poi ti servirà!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

15 luglio 2006

PALMA ROCK 2006


Al Vincitore della categoria "brano originale" è offerta la partecipazione alla successiva selezione provinciale dal vivo di "ArezzoWave" !!!!


http://www.miabox.net/index_ita.htm

26 giugno 2006

MIELE ZIZZO


Si arriva…si kazzeggia…ma soprattutto si sparano kazzate a raffica…marcello è sempre il primo ad essere pronto e mentre ancora salvo e io[enzo] stiamo ancora uscendo lo zoom dalle borse, lui già SUONA…si comincia sempre con qualcosa di leggero…si provano i volumi…si aspetta l'ultima rullata di fabio, l'ultimo fraseggio di Renzo, così parte la cover dei Masterplan o qualcosa degli Angel Dust…ma ancora la parte seria deve arrivare…si parte con The Veils of Beyond…un muro sonoro,ma ancora niente di serio…arriva Mad la nostra mini suite, ma ancora stiamo giocando…perché il momento serio, il momento della verità, il momento del vero uomo arriva solo con King of the Beaches, ed ecco che Giuseppe si trasforma, abbassa lo sguardo, si concentra entrando in un’altra dimensione ed è lì che accade il momento magico, quando con fare sprezzante e deciso Giuseppe esce la sua bustina di plastica tutta stropicciata ed estrae…IL BARATTOLO DI MIELE!!! Vedere quel cucchiaino[ che Dio solo sa l’ultima volta che ha visto un po’ d’acqua e qualche goccia di Svelto – ovviamente sto scherzando - ] che affonda dentro il contenitore di miele per poi finire tra le fauci del sommo cantante è cosa riservata a pochi!
Ma tutto questo è THC e Dio solo sa [e stavolta non scherzo] cosa darei per non perdermi un solo istante di tutta l’emozione e la passione che noi tutti riusciamo a sprigionare!!!
...VIVA i THC!...ah ecco...

13 giugno 2006

TRACK-LIST THC!


Prima che la polvere si posi su discorsi inutili i THC sono lieti di mettere on line la Track-List del DEBUT-MINICD, che, viste le preferenze dovrebbe intitolarsi appunto:
"What The Time Wil Ruin".
i) The Veils Of Beyond
ii) King Of The Breaches
iii)The Hidden Grin
iv)What The Time Will Ruin

Nel Frattempo non dimenticate di disdire tutti gli appuntamenti per venire al:

TIME HAVEN FEST

09 giugno 2006

COMING SOON!!!

17 maggio 2006

Welcome



Foto, copertine, clip audio, news ed altro ancora di questa grande ITALIAN PROGRESSIVE METAL BAND !!!

Ascoltateci



In anteprima qualche frammento in clip audio di due nostri brani prelevati durante un nostro concerto in Sicilia, "THE VEILS OF BEYOND" e "KING OF THE BREACHES". La qualità non e' ottimale per la registrazione (live) scadente, ma stiamo pensando anche a questo!Non vi resta che cliccare sul link seguente per l'ascolto e di scriverci su "COMMENTS" ,se lo volete , quello che ne pensate !!!
http://timehavenclub.altervista.org/

16 maggio 2006

Laura Archini Forever!



Un mio collega di nome Mario (di cui vi invito ad andare a vedere il suo GRANDIOSO Blog http://tremori.splinder.com !) mi ha ripetutamente detto che se lui avesse ricevuto in passato per una sua qualsiasi opera una recensione come quella che Metal Shock pubblicò per "Another Ending Season" degli allora GOLCONDA, avrebbe girato con una fotocopia della stessa attaccata alla maglietta e avrebbe girato in giro per Catania senza mai stancarsi! Bè io ringrazio Mario non solo per quasta storia ma soprattutto per gli elogi e il supporto che da a me e a tutto il gruppo di conseguenza, e lo faccio riportando fedelmente la recensione firmata Laura Archini del Metal Scock N. 238 1/15 Maggio del 1997, che ci fruttò una spedizione di quasi 400 cassette(erano altri tempi quelli..) e la recensione in svariate Fanzine dell'epoca che torno ancora oggi a ringraziare tutte. La recensione strano a dirsi incominciava così:
"Un capolavoro. E se si pensa che questo secondo demo dei Golconda è stato registrato live in otto ore e mixato i altre otto non si può non apprezzarli anche per dei suoni perfetti. La prima parte dopo un magico intro, "Equinozio", si dedica alle stagioni della primavera e dell'estate, una descritta da una dolce melodia, creata dall'intreccio di chitarre e tastiere, con un finale maestoso; l'altra con un ritmo incalzante come il richiamo dei Celti da cui prende il nome. La seconda parte tratta della follia ed è l'unica a presentare una sezione cantata (il testo è bellissimo), si articola in nove frammeni tutti all'interno della stessa song che dura più di undici minuti e risulta così estremamente aricolata. Il genere è rock progressive, emozionante, suonato con tecnica perfetta, lo ripeto magico. Da avere assolutamente!"
...Ecco l'unica cosa che mi viene in mente adesso è come mai mi sono ridotto a fare il tecnico di 4° livello di registratori di cassa????? [Enzo]
P.S. GRAZIE COMUNQUE LAURA

15 maggio 2006

TCH Competition


In questo momento i THC sono un treno che ha perso il controllo e che corre come un proiettile, pronto a deragliare o arrivare perfettamente puntuale alla meta, e quella meta per noi è incidere il nostro debutto. Ci vorrà del tempo lo sappiamo, ma la perseveranza è sempre stata nel nostro DNA (dopo 16 anni non saremmo ancora qua!) e mai come in questo periodo siamo determinati ad arrivare in fondo.
In vista di una cosa così importante, anche dettagli come il titolo del CD diventa di importanza estrema, ecco perché combattuti tra due titoli ho deciso (è Enzo che scrive in questo post) di farlo scegliere a altri, amici, parenti, colleghi di musica e soprattutto a chi leggerà questo nostro blog(sperando che giri presto tra le letture dei blogger di ogni dove!)
La scelta cadrà tra:
1_Perseverance Engine
(Trad. La macchina della perseveranza)
2_What the Time will Ruin
(Trad. Tutto ciò che il tempo distrugge)

Noi pazienza e TEMPO ne abbiamo, adesso tocca a voi dire la vostra!

Tra qualche giorno forse sarò anche in grado di darvi la Track-List!
Cosa Volete di più!!! [Enzo]

The Story pt 3



Corre l'anno 1998, ancora una forte scossa per l'architettura del gruppo, voluta per avere un arrangiamento più completo ed una più vasta visione dell'aurea compositiva , viene di nuovo chiamata all'appello la seconda chitarra suonata questa volta da "Salvo Savatteri" conoscitore di vecchio stampo del sound dei THC.
Quello che segue e' un'intenso periodo di studio che porta sia alla nascita delle versioni complete di brani vecchi e sia alla realizzazione del nuovo progetto ribattezzato in "The Missing Link".Il concept registrato in due sessioni in digitale,prevede l'incisione di tre brani : "The Veils of Beyond" , "King of The Breaches" ed "Eternal Dusk".
Ad un primo ascolto "The Missing Link" ,o più tardi "Into The Reign of Illusion" ,della durata di 30 min circa, la band si accorge come il sound espresso in queste composizioni rappresenti al meglio il marchio ,la firma tangibile dei TIME HAVEN CLUB ritrovata sia dalla riuscita trasformazione in musica delle proprie emozioni e sia dalla consapevolezza della competitiva potenzialità raggiunta.

Dopo un fermo di cinque anni per svariati problemi la band si riforma dando vita ai TIME HAVEN CLUB abbandonando il nome GOLCONDA ed inserendo alla batteria ,nel 2003 , Fabio Stancanelli e nel 2006 Renzo Zizzo alle tastiere e Giuseppe Zizzo alla voce (Dinamica).
Identificandosi cosi' come una grande magica farfalla che svolazza in quella mezza misura , in quel passaggio tra due o più realtà diverse i THC si paragonano al quel sentimento che ad ognuno di noi, a volte o molto spesso, ci porta a dubitare della nostra esistenza stessa "INTO THE REIGN OF ILLUSION" !!

14 maggio 2006

The Story pt 2




Inizia cosi' un'intensa attività live durante il corso del 1996 che vede i propri sforzi ricompensati dalla registrazione del tape "Another Ending Season" attraverso lo stesso organico del precedente "Advance Tape".
Il demo tape presenta degli accurati ri-arrangiamenti rivisitati alla luce della nuova corrente Progressive italiana ed internazionale.
Esso viene distribuito, in via indiretta in tutta Italia e oltre ricevendo consensi inaspettati , che raggiungono l'apice con le recensioni sui quindicennali METAL SHOCK (N° 238 pag.23) e PSYCHO (Gen. 1998 pag.54).
Il 1997 vede l'ulteriore rinnovo della band , che abbandona la seconda chitarra e sostituisce alle tastiere "Andrea Quattrocchi" con il nuovo "Gino Asero" già tastierista del gruppo catanese ARITMIE.
La nuova attività creativa della band vede la realizzazione di un idea sogno dal titolo "Realm of the Breaches" che descrive in musica l'analisi di tutto ciò che, sia nella vita reale che surreale, si trova "in mezzo", tutto quello cioè che può essere identificato come mezza misura o passaggio tra due e più realtà diverse, inteso come entità a se stante e non come via di mezzo !!
Questa visione viene interpretata dai THC in molte manifestazioni della mente umana :
il passaggio tra il sogno e la veglia ,tra la vita e la morte ,tra il bene e il male ,tra l'amore e l'odio,e tra il giorno e la notte.
Questo nuovo progetto traccia per tutto il 1997 e pone le basi per una nuova vena compositiva più tecnica che abbandona certi canoni std di pensare in musica, dando vita a nuove idee e sensazioni da trasformare in note !

The Story

I TIME HAVEN CLUB ex GOLCONDA ,nascono a Catania in un lontano autunno del 1991 da un idea di Enzo Somma attualmente guitar player della band.
La loro prima ispirazione viene immediatamente influenzata da sonorità riscontrabili in band come MARILLION e PINK FLOYD.L'organico prevede una voce,una chitarra,un basso,una batteria e delle tastiere.Durante il corso degli anni, gli ex Golconda approdano al loro primo tape, intitolato "FIRSTAPE", il quale comprende "Somewhere in Nowhere", "Anthea" , "Seas of Prayer" e "Spleen".Dopo aver rodato la registrazione attraverso sessioni live in Catania e provincia gli attuali THC subiscono un ulteriore e stavolta determinante rinnovo di formazione con l'ingresso di Sergio Longhitano (già ABEL & CAIN) alla batteria , Fabio Bauccio alla seconda chitarra e Marcello Romeo al basso.
Nasce cosi' , dopo lo studio in sala un "Advance Tape" , inteso come un primo anticipo delle nuove linee musicali future più Progressive , il quale prevede un concept di brani ispirati alla celebrazione delle quattro stagioni , dei loro clima , dei loro colori dei loro suoni e sensazioni.
Originariamente il tape avrebbe dovuto contenere cosi' quattro songs dedicate all'inverno (Theme for Winter), alla primavera (Swing of Spring), all'estate (Celtic Summer) e all'autunno (Autunnal North Wind), ma in realtà per motivi di vario genere il tape vede la presenza di un solo momento SWING OF SPRING in aggiunta ad un brano che e' un vero passo verso una composizione più articolata, varia e veramene Progressive.Esso è rappresentato dal brano "Mad" , un mini-concept articolato in nove episodi inerenti la follia intesa come micro-cosmo interno di una mente malata ,descritta dalla vittima stessa.

13 maggio 2006

Maggio '04 LIVE AT NewZagara




Enzo(a sinistra) Marcello(al centro) e Salvo(a destra)!
sopra c'è Fabio sulla destra e Gino a sinistra !!!

12 maggio 2006

Nascono i testi

Per "The Veils Of Beyond" scrivere il testo
è stato quasi un parto...intanto leggetelo
poi vi spiegheremo di cosa parla,
ma soprattutto cos'è The Veils of Beyond!
Comunque Giuseppe ha gradito...[Enzo]

THE VEILS OF BEYOND
(Music: Time Haven Club; Lyrics: E. Somma)
IN MY SOLITUDE, MY GREAT REALM OF DUST AND RIMES, DEAD RIMES…
BLACK SOULS WALKS BEHIND ME, I TAKE A LOOK AROUND AND SEE THE SCENES OF MY LIFE…
ALL THAT WE SEE OR…SEEM, IS BUT A DREAM WITHIN...A DREAM…
HEAR THE TOLLING OF THE IRON BELLS, WHILE THE WORLD OF SOLEMM THOUGHT THEIR SOUND
SO, IN THE SILENCE OF THE NIGHT I WAIT MY SPELL!
DEEP INTO THAT DARK,DREAMING DREAMS NO MORTAL EVER DARED TO DREAM BEFORE…
MY DESIRE, LIKE A DYING SWAN, SINGS ITS WILD DEATH SONG, SWEET FOR ME
SO I SEE THE VEILS OF BEYOND!
SKIES OF BLUE IN THE LEGION OF MY TENSIONS
AH, DREAM, DREAM TOO BRIGHT TO LAST
A STARRY HOPE TO ME
A VOICE FROM OUT THE FAIRY FUTURE CRIES:“I HOLD THE KEYS IN MY HANDS”
ENOUGH FOR ME...NO RAYS FROM HOLY HEAVEN
ENOUGH FOR ME AND THE MELANCHOLY WATERS LIE!
LONG BEFORE MY EYES, DEMONS AND ANGELS LIVE AND DIE
SAILING THE SEAS OF YOUTH
TO DISTANT SPHERES, FROM TIME TO TIME
ANGEL TO THE VIEW, BUT THE EYES, IT FULLY KNOWS
WHILE THE HEAVENS SEEM TO TWINKLE, WHIT A CRYSTALLINE DELIGHT
WISDOM IN MY HEAD
WHILE THE STAR-DIALS POINTED TO MORN AND NEBOLOUS LUSTRE WAS BORN
TO POINT ME THE PATH TO THE SKIES
CLEAR VISIONS IN MY HANDS
I REVELS IN A REGION OF SIGHS AND MY EYES FULL OF TEARS
ALL THAT IN DREAM WITHIN A DREAM!!!

PER "KING OF THE BREACHES" E' STATO INVECE
UN TREMITO EMOTIVO
E QUASI NELLO STESSO TEMPO DELLO STESSO
E' NATO IL TESTO! A ME PIACE PARECCHIO ,
MENO VISIONARIO DI "THE VEILS" MA PUR SEMPRE ONIRICO E
RISPECCHIA IN PIENO LA MIA VENA POETICA DEL MOMENTO! [Enzo]

King of the Breaches
(Music:Time Haven Club; Lyrics E. Somma)
In a fit of my creation
Like a jester at the court of myself
I seen all through the veils of dream of a madman ‘till the end and more…
…’till the end and more!
Swam across of an endless river
A chaotic thought flashed in my mind
Loosing all the light directions
In a land between the murk and me…
A fairy bridge!
My desolation in this land of the Time
Turn my ambition in a new first morning
Leading my heart in the silence of shame
Bringer of visions and corrupted stories
Night after night, lies after lies
Towards the clouds and the enemy lightings
Between the morning and blackest hard night
Between the life and inflexible DEATH
Reading the same old story of power and glory, DEATH
Across the bridge of my reign
Searching the Breach!
Open a gap in the heart of the Earth
Swimming the seas of the enemy truth
Between the dream and the darkest goodbye
Between the God and incomprehensible MAN
“I don’t believe in the story" I’m going only SAD
Over the gates of my gist
Welcome to the Breach!

POST AGGIORNATO IL 23/05/2006 ALLE 22:34

I TIME HAVEN CLUB sono :






Giuseppe Zizzo: Vocals
Salvo Savatteri: Guitars
Enzo Somma: Guitars and Backing Vocals
Marcello Romeo: Bass and Backing Vocals
Renzo Zizzo: Keyboards
Fabio Stancanelli: Drums

Work in Progressive


(RI)COMICIA LA STORIA...Time Haven Club è il progetto di un sogno di sei ragazzi catanesi, l'ennesimo sogno, un'altra stagione che finisce per lasciar spazio ad un'altra ancora, ancora ed ancora! Time Haven Club è quella bettola sudicia ma suadente dove il tempo si rifugia stanco di scorrere senza fine per bersi una birra e suonare quattro accordi, magari non proprio un 4/4, magari non una melodia di facile presa, ma qualcosa di più intimo, passionale
e duraturo...NEL TEMPO!!!...


"...Una nota risuonò imperiosa nel piccolo locale fumoso dove il Tempo si rifugiava sporadicamente dalla noia forse implicita della sua stessa esistenza. Il Suono allora si fuse col Tempo, ed iniziarono a giocare insieme, rincorrendosi. Lì era finito e sarebbe iniziato tutto..."[Marcello]

"Spesso il tempo ci sfugge via....violento....a volte lo bramiamo tanto da contarne ogni istante.....ma la musica....quella si che rende l'attesa menopenosa e il tempo più mansueto....E noi restiamo li....ad ascoltare come piccolitopi imbambolati dal suono d'un piffero....Osserviamo i colori sgargianti che lenote prendono a contatto con lo scorrere del tempo....Un temposcandito....misurato....diviso....ma allo stesso tempo libero diesprimersi....libero di andare li...in quel luogo mistico dove nessuno puòfermarlo...controllato solo dalla voglia di saperlo ascoltare...."[Giuseppe]